La casa di Bernarda Alba

di
Federico Garcia Lorca
genere
Drammatico
 
Criada
Da definire
La Ponzia
Da definire
Adela
Da definire
Angustias
Da definire
Maddalena
Da definire
Martirio
Joanne Lorelli
Amelia
Da definire
Bernarda
Da definire
Maria Josefa
Sabrina Davini
regia
Giuseppe Raimo
 

'Per tutti gli otto anni che durerà il lutto di vostro padre, non entrerà in casa il vento della via, fate conto di avere murato porte e finestre': così sentenzia Bernarda il giorno della morte del marito. Come pietre, scaglia tali parole, che ingigantite dalla forza della decisione che le ha generate, piombano con la pesantezza di enormi macigni nei petti delle cinque figlie; è la lapidazione delle loro pulsioni interne, è la condanna a 'sopravvivere' nonostante la sepoltura delle loro anime inesperte. E' un interminabile lutto, che inchioderà definitivamente i loro cuori alle pareti della loro stessa casa, imprigionandoli in un destino già prestabilito. Angustias, Maddalena, Martirio, Amelia e Adela diventano pupazzi nelle mani di una madre-padrona, manovrate soltanto dalla tirannia delle sue disposizioni e dall'imposizione dei suoi ordini; sono marionette unite dai fili invisibili del loro stesso sangue, che si muovono in un apparente equilibrio di onore e di rispettabilità sociale. Si spostano nell'identico percorso delle loro stanze, scandendo con i loro passi un tempo interminabile. Ma, anche se costrette in un unica direzione, impossibile è canalizzare il flusso dei loro desideri indicibili, comandare il ritmo dei loro battiti, controllare i loro pensieri vitali e genuini. Immobilizzate nell'involucro della loro condizione di donne, non conoscono la Donna, la fisicità, la vita, ma provano ad immaginarla nei divertenti e curiosi discorsi della Ponzia, l'unica che sa realmente guardare Dentro di loro e che le spolvera un po' del grigiore in cui sono cresciute, portando notizie e pettegolezzi da Fuori. La Ponzia affonda le mani nel sangue delle ragazze, tastandone l'amore, l'odio, il rancore, la rabbia, l'invidia che ribolliscono nelle loro vene. Tensioni che non possono fare a meno di fuoriuscire, esplodendo nella violenza degli sguardi e nella crudezza delle parole. I respiri soffocati, i sospiri rassegnati, diventano ora grida interiori, che rimbombano all'interno di ciascuna e riecheggiano in una casa di falsi silenzi. Urla che, ormai, esprimono una ribellione che scuote la casa, mettendone in discussione l'onorabilità. Il calore sprigionato, misto ad un' afa opprimente, è ormai incontenibile e rischia di far sciogliere le pareti e di far dilagare la verità all'esterno. Ma le mura della Casa di Bernarda Alba, ispessite da anni di dispotismo, di repressioni, di egoismo, di parvenze e di ipocrisie, non crollano e la Verità vi morirà all'interno.

 
Ass. Cult. Gruppo Teatrale Il Canovaccio - Via Trieste 2, 56126, Pisa - P.I.: 01481400503 - C.F.: 93019700504
E-mail: info@canovaccio.it - Tel: 3357789085 (Segreteria)