POVERO PIERO
POVERO PIERO !!! In fondo non è che una semplice esclamazione, una frase comune che può essere pronunciata da chiunque.
Semplice; tanto semplice da divenire una banale frase di circostanza. Se poi la collochiamo in una situazione come quella di un funerale, l’esclamazione “Povero Piero”, risuonando di bocca in bocca con un’eco assordante , finisce per perdere il senso che racchiude, svuotata del suo sentimento iniziale .
Quel “Povero Piero” diventa un Piero povero perché privato di qualsiasi riguardo sincero nei suoi confronti e la vuota frase titola l’atmosfera di leggerezza in cui viene ipocritamente ricordato il defunto! Achille Campanile, inventore di un umorismo volto al paradosso e all’assurdo, prende spunto da questa situazione e, giocando sui “qui pro quo”, sugli equivoci, sulle assonanze di parole e sugli scambi di significato, aggredisce la realtà e la deride evidenziandone le contradizioni e le assurdità.
L’autore riprende una frase comune e la inserisce nella commedia alla quale state per assistere con l’intento di ricostruire, attraverso una serie di battute che piovono a raffica sulla scena, i vari luoghi comuni del quotidiano . Con un turbinio di parole che si incrociano, si scontrano, si incontrano, delinea ogni personaggio con le proprie fissazioni e particolarità …. E quando lo spettacolo sembra giunto alla fine, un evento imprevisto mette in crisi la solida costruzione della norma , delle regole e dei luoghi comuni , disarmando e disorientando protagonisti e spettatori portando questi ultimi a pensare che forse tanto povero Piero non è !!